Raduno AirBrixia - Air Dolomiti Virtual 2005
Pisa, 7 - 8 ottobre 2005

La pagina dedicata al Raduno annuale di Airbrixia VA - Air Dolomiti Virtual a Pisal'ottobre del 2005, organizzatore di questa due giorni fuori dal comune la famiglia Linari, con la sua impeccabile organizazione è riuscita ad organizzare una visita presso la base della 46 Aerobrigata Trasporti presso al base aerea di Pisa.
E' stato un momento storico nella vita delle nostre VA, entrare e visitare una delle più importatni base aeree italiane.3
Un particolare ringraziamento all'Aeronautica Militare per il grande onore concessoci e per la enorme disponibilità dimostrata durante la visita.
Di seguito ho riportato alcune delle foto più significative del Raduno, altre sono disponibili sui siti personali di Luigi Inzirillo, Maurizio Cerruti, Stefano Pirovano.
Ancora un grande ringraziamento a Riccarda Linari e a tutta la sua famiglia per questo fantastico raduno.
 


La foto più significativa del Raduno di Pisa:
il Colonnello dalle mani dalla rappresentanza di ABX-ADV di Andrea Linari, Fabrizio Dell'Acqua e Stefano Caputo riceve la targa di AirBrixia e Air Dolomiti Virtual a ricordo della visita presso la base, Steve Caputo (a DX) mostra il crest della 46 aerobrigata.
(Stefano Pirovano)
 


in alto: la targa consegnata al Comandante della 46 Aerobrigata (Riccarda Patelli Linari)
a destra. la corona di fiori deposta nel Sacrario dei Caduti di Kindu
(Riccarda Patelli Linari)








 

Foto di gruppo con C130J presso al base di Pisa (Stefano Pirovano)

 

Foto di gruppo a Pisa sotto la pioggia (Mario Sparacino)

 
RADUNO NAZIONALE ABX-ADV  - PISA 7-8 OTTOBRE 2005
Di Riccarda Patelli Linari

I’m singing in the rain, I’m singing in the rain……..J………. Ciao! Volete sapere come è andato il Raduno del 2005? Ve lo racconto subito!

Tutto è iniziato con un cielo stellato. Venerdì 7 ottobre ho aperto la finestra la mattina prestissimo, quando ancora era buio ed ho visto tante stelle in cielo. “Per fortuna è bel tempo” mi sono detta, ma dopo dieci minuti sono arrivate parecchie nuvole e le stelle sono sparite, che peccato! Sotto un cielo che da nero diventava grigio siamo partiti per Pisa e sulla FI-PI-LI abbiamo visto l’auto di Steve e Cristiana Caputo. Il fatto di averla vista e di aver riconosciuto la testa del “pilota” al volante, ci ha fatto dedurre che ai comandi ci fosse il proprietario. Se ci fosse stato Massimo Rambaldi alias Rambo, che invece era a bordo seduto a destra, probabilmente non avremmo visto l’auto, ma soltanto una scia metallizzata ed avremmo avvertito uno spostamento d’aria al suo passaggio. Sono seguiti dei sorpassi a vicenda accompagnati dai classici saluti con la mano. Niente corna o dita alzate, solo un amichevole ciao ciao J 

Poco dopo ho ricevuto l’sms di s.o.s. dei fratelli Vianello fermi davanti all’ingresso del Galileo Galilei e bisognosi di un sussidio il più possibile simile ad una bussola. Li abbiamo altruisticamente raggiunti e scortati fino all’Aeroporto Militare. Al parcheggio abbiamo trovato già coloro che erano giunti a Pisa dalla sera prima, Fabrizio Dell’Acqua, Max Cavalli e Claudio Fantino, Stefano Pirovano e poi erano già su posto anche Maurizio Cerruti e Giancarlo Pirani, ancora lucidi data l’ora mattutina. Sono giunti via via tutti gli altri armati di fotocamera. Cpt. Steve è stato immatricolato, nel senso che ha ricevuto in consegna la targa, mentre Fabrizio Dell’Acqua ha ricevuto la corona da deporre presso il Sacrario dei Caduti. Il tempo per fortuna non era dei peggiori, ma le nuvole in cielo non promettevano niente di buono.

Una volta fatto l’appello…Claudio Mercuri, presente, Max Lippi, presente, Luigi Inzirillo…, Fabio Minici, Alberto Rametta, Filippo Nassi e Chiara Orsini, Roberto Damonti, Andrea Moretti,  Andrea Costa e Federica de Rugeriis, più naturalmente quelli già nominati prima, ci siamo resi conto che c’erano tutti e, puntuali come orologi svizzeri, ci siamo incamminati verso l’ingresso.

                                               

Naturalmente abbiamo deposto la nostra corona in onore dei Caduti della 46° Brigata Aerea ed il gesto è stato molto apprezzato dai militari che ci hanno accolto e che si sono dimostrati molto cordiali dall’inizio alla fine della mattinata. Durante la visita ai simulatori avrei potuto sottrarre qualsiasi tipo di oggetto ad ognuno degli appassionati presenti e non se ne sarebbero accorti, sia che si trattasse del portafoglio, delle scarpe o della canottiera, probabilmente sarei riuscita anche ad operarli di tonsillectomia a loro insaputaJ Impossibile invece sarebbe stato rubare loro le foto-video-camere, diventate parti integranti di ognuno di loro compresa la circolazione sanguigna all’interno.

Quando, con l’uso della forza fisica, i militari ci hanno trascinato fuori dalla palazzina dei simulatori, ci siamo recati nella sala meteo per un’interessante spiegazione sull’argomento da parte di uno dei militari addetti, il più anziano nell’ufficio. Mentre spiegava parlava a tutti gli uomini presenti con una serie di informazioni tecniche, ma per quasi tutto il tempo guardava le donne del gruppo con una certa insistenza e alla fine delle sue previsioni meteo per sabato e domenica, dopo tutti quegli sguardi, ha dichiarato che domenica avremmo potuto tranquillamente fare la lavatrice. Ciò che ha dichiarato silenziosamente il mio pensiero forse ve lo racconterò un’altra volta J A parte gli scherzi, è stato molto chiaro nelle spiegazioni, disponibile e simpatico.

Dopo il meteo c’è stato il passaggio dalla parte più virtuale a quella più reale della mattinata. Tale svolta è stata segnata dallo scambio delle targhe nell’Ufficio Comando. Presenti Andrea Linari in qualità di capogruppo, Fabrizio Dell’Acqua, Stefano Pirovano e l’immatricolato ABX-ADV Stefano Caputo, prescelto come uomo di transizione a simboleggiare tale passaggio. Transizione in senso tricologico in quanto il suo cognome si sta evolvendo nel tempo e di pari passo con il destino dei suoi capelli. Difatti Steve si chiamava un tempo Capelluto, poi ha perso i primi capelli ed anche alcune lettere del suo cognome che attualmente è Caputo. Ma il suo cognome sta ancora mutando. E’ prevista, nel prossimo futuro una sostituzione della parte “put”, che significa “metti” e che non avrà più senso, con una sintesi italiana dell’opposto “leva” tramite il solo uso delle consonanti “l” e “v” che porterà il suo cognome ad acquisire il suo stadio definitivo, cioè Calvo J Lo scambio delle targhe è stato sul serio un bel momento per la delegazione presente e nel frattempo noi non ci siamo fatti mancare una breve sosta al bar del Circolo Ufficiali per un caffettino al prezzo incredibile di  soli 30 cent!

Mentre il meteo stava pian piano peggiorando, siamo stati accompagnati all’hangar dove abbiamo potuto vedere diversi aerei in manutenzione ed un enorme C130J mezzo dentro e mezzo fuori, una gigantesca balena alata J E’ stato possibile visitare l’imponente “cetaceo” volante sia nella sua “pancia” che ai comandi. In cabina di pilotaggio si è creata una concentrazione umana con massa quasi equivalente ad un buco nero. Per evitare l’irreversibile collasso gravitazionale alcuni di noi sono scesi e, diradata la materia umana, ho intravisto in cabina il comandante Rambo che ho preso in ostaggio e costretto, simulando un dirottamento, a farmi sedere accanto a lui ai comandi.  Alcuni testimoni oculari hanno scattato foto come prova dell’avvenuto sequestro del pilota J Sempre ai comandi del velivolo si è seduto anche Marco Vianello per farsi una foto scattata dal fratello Luciano, il quale lo ha pregato di fare una faccia “normale” durante lo scatto. Il dialogo fra fratelli che ne è seguito non può essere riferito da una signora J

            Intanto nel ventre del mammifero quadrimotore in molti stavano scattando foto a destra e a sinistra. Dopo aver riempito innumerevoli Kb di memoria digitale ed impresso metri di pellicola, è entrato nell’aereo un pilota alto un paio di metri con un fisico da lottatore wrestling, salutato da uno dei nostri accompagnatori con un “Ciao Ercole!”. Ercole ha dichiarato che non si sarebbero potute fare foto là dentro. Tutti hanno smesso di fotografare J, qualcuno ha fatto sparire la fotocamera, altri si sono offerti di regalargliela, alcuni hanno promesso di distruggerla o di cancellare la memoria, altri ancora hanno accarezzato la testa quasi calva di Ercole per tenerlo buono, stato nel quale era decisamente molto più simpatico J

            Le fotocamere sono riapparse all’esterno per le foto di gruppo.

                                              

            Durante le foto di gruppo si sono formati due schieramenti. I fotografati e quelli che fotografavano. Mentre in cabina di pilotaggio non si arrestava il flusso in entrata e in uscita, abbiamo assistito anche all’esterno a delle migrazioni da un gruppo all’altro e ad un certo punto il gruppo dei fotografanti ha quasi superato in numero quello dei fotografati. Non so se qualcuno ha fatto la foto a chi fotografava, ma non essendo presente in loco Mario Sparafoto-Sparacino, giunto solo in serata, dubito che ciò sia avvenuto J

            Durante le ultime foto abbiamo assistito ad un decollo di un ATR 72 della Air Dolomiti real J Un segno del destino, una singolare coincidenza, un ultimo saluto simbolico, un modo per farci lasciare la pista in maniera familiare, per alzarsi in volo, dirigersi altrove, verso nuovi orizzonti reali o virtuali. Insomma un invito a togliersi dalle scatole perché per più di 3 ore i nostri accompagnatori, ufficialmente guide, sono stati in pratica nostri ostaggi. Più volte il giovane tenente ha detto, molto gentilmente, che eravamo “leggermente” in ritardo sulla tabella di marcia. E così, tirando giù dalla cabina di pilotaggio gli irriducibili col sistema dello sbarbacipolla, afferrando quello più a portata di mano ed estraendo così tutti gli altri, siamo stati sistemati su un pullman e condotti fuori dall’Aeroporto J A parte le battute, siamo stati accolti, trattati, e salutati con estrema gentilezza, competenza e professionalità da tutto il personale presente in Aeroporto.

            Dirigendosi verso Marina di Pisa in corteo automobilistico con esposti i cartelli del Raduno Nazionale ABX-ADV, siamo giunti a bocca d’Arno ed abbiamo visto l’obelisco dedicato a Garibaldi. In quel momento ci siamo tutti commossi pensando a Barry, uno dei grandi assenti. Ma davanti agli antipasti di mare, o di terra per i carnivori, la tristezza è svanita J

            Durante il pranzo, in piacevole conversazione con Cristiana Caputo, Claudio Mercuri e Fabrizio Dell’Acqua,  ho avuto la “grande idea” di far cadere una bottiglia vuota che però, per effetto domino, ha buttato giù il mio bicchiere con dell’acqua rovesciando appunto dell’acqua addosso a Dell’Acqua J Tutto ciò per dare a Cesare quel che è di Cesare. Io sono una persona precisa quando voglio J Intanto Cesare, uno dei titolari del ristorante, dava disposizioni per servire a tavola le varie portate e le varie bevande, soprattutto vino bianco in zona Cerruti/Pirani/Costa/Damonti/Moretti/Minici, denominata anche Esagono delle Bermude da dove le caraffe non facevano più ritorno piene a causa di un fortissimo campo magnetico enogastronomico J Intanto fuori iniziava decisamente a piovere. Nel dopopranzo siamo stati in spiaggia per gli esperimenti di lancio di sassi a cura dell’Ing. Andrea Costa coadiuvato dalle forze di Polizia J Durante un collaudo collettivo di ombrelli di varie tipologie, Maurizio Cerruti e Giancarlo Pirani sono partiti per tornare verso casa. La partenza non è stata molto convincente data la loro condizione psicofisica post-mangereccia.

            Avendolo saputo prima potevamo fargli indossare una di quelle magliette con scritte in livornese che dopo, nel pomeriggio, abbiamo ammirato nel mercatino americano di Livorno, mentre Steve ingombrava inutilmente la memoria digitale della sua fotocamera fotografando quelle della Juve e mentre Max Lippi si materializzava ad intermittenza. Sarebbero state perfette, per Maurizio e Giancarlo, due magliette con la scritta “Briai fissi” riportata sopra al disegno di un fiasco. Tutto ciò per facilitare il compito della Polizia Stradale in caso di fermo nel loro viaggio di ritorno. Niente test etilico con usura di macchinari e spreco di carta, minuti lavorativi risparmiati e dunque soldi non sottratti alla collettività J In serata i due mi hanno telefonato e sempre con voce “allegra” mi hanno comunicato che ormai gli mancavano pochi km per arrivare…….. ma non hanno specificato dove!! J    

            All’ora di cena ci hanno raggiunto Filippo Garofalo con la sua ragazza e la signora Minici nonché i Presidenti Luca Lanti e Stefano Gazich Valseriati scortati da Mario Sparafoto-Sparacino e, quasi alla frutta, la Famiglia Mele al completo. Dopo cena, mentre alcuni ci stavano per salutare ed il meteo si faceva via via sempre più brutto, dopo un bel caffè collettivo al bar, il presidente Gazich si faceva largo fra i presenti attratto da una bottiglia di limoncello esposta in una vetrina-frigorifera. Naturalmente se l’è accaparrata ed ha offerto un bicchierino a tutti quasi allo scoccare della mezzanotte, momento in cui è iniziato l’8 ottobre, secondo giorno del Raduno, nonché compleanno del Baffo con abbracci, baci e auguri da parte dei suoi familiari e di tutti i presenti.

            La mattina del sabato sveglia con meteo pessimo, piovoso, umido e pure freddo. Colazione con involontaria semidistruzione della vetrinetta delle brioches da parte della sottoscritta (collezionista di figuracce sempre ed ovunque), saluto a Fabrizio Dell’Acqua che è partito prima del previsto a causa del brutto tempo e dei moltissimi km da percorrere, e dunque visita sotto la pioggia alla Torre Pendente.

                                                          

            Subito dopo, sopralluogo tecnico fuori dal reticolato dell’Aeroporto Militare per un’altra occhiata al Sacrario e alla corona deposta il giorno precedente e per assistere ad un po’ di decolli ed atterraggi. Poi il Presidente Gazich ha annunciato di avere fame e così abbiamo nuovamente raggiunto Marina di Pisa per pranzare insieme a Luca Sirocchi e Famiglia che nel frattempo ci avevano raggiunto.

            Alla fine del pranzo abbiamo festeggiato ufficialmente e pubblicamente il 42° compleanno di Franco Mele con una megatorta di mele con la scritta “La torta di …. Mele” e solo 2 candeline azzurre con relativi numeri in quanto le 42 candeline ci erano state sconsigliate dai Vigili del Fuoco del posto che hanno dichiarato Franco a rischio incendio per la presenza di baffi e capelli altamente infiammabili J

                                                

            Dopo pranzo in molti sono mestamente partiti per fare ritorno a casa e la sottoscritta, dopo l’acqua versata addosso a Dell’Acqua e l’attentato alla vetrinetta delle brioches, ha collezionato un’altra figuraccia, macchiando involontariamente di rossetto il lobo dell’orecchio destro di Luigi Inzirillo durante i saluti. Luigi è stato prontamente avvisato in quanto sarebbe stato assai inopportuno fare ritorno a casa in quello stato dopo che il suo nominativo risultava registrato in albergo insieme nella stessa stanza con Lanti, Gazich e Sparacino, albergo per di più situato di fronte ad una discoteca chiamata Pappafico. Sarebbero iniziate a circolare strane voci, e così abbiamo rimediato e scongiurato un terribile equivoco che avrebbe gettato ambigui sospetti sull’atmosfera del Raduno pisano J

            Gli irriducibili, le famiglie Sirocchi, Mele e Linari, sempre sotto minaccia di pioggia, si sono dunque recati nuovamente in Piazza dei Miracoli per un ultimo tour turistico a grande richiesta della Famiglia Sirocchi.

            E in un parcheggio nei dintorni della Piazza, non senza un’altra puntina di tristezza inevitabile alla fine dei nostri incontri, ma con l’antidoto infallibile di una overdose di allegria accumulata in due giorni in compagnia di tanti cari Amici,  è ufficialmente terminato il Raduno Nazionale ABX-ADV del 2005.

Volevate sapere com’era andato il Raduno? Ecco, ve l’ho raccontato! Ciao ciao……. I’m singing in the rain, I’m singing in the rain………….
                              Riccarda Patelli Linari