Raduno AirBrixia - Air Dolomiti Virtual 2004
Rimini, 9 - 10 ottobre 2004

La pagina dedicata al Raduno annuale di Airbrixia VA - Air Dolomiti Virtual a Rimini l'ottobre del 2004, organizzatore della due giorni avio-virtual-eno-gastronomica l'ormai mitico Cristiano Canali.
Fra i voli in pa 28, le delizie gastronomiche del Baffo, il Museo dell'Aria di Rimini sono stati due giorni indimenticabili in compagnia degli amici di ABX-ADV, vecchi e nuovi uniti dalla passione del volo.
Al racconto di Riccarda Patelli Linari le emozioni del raduno di quest'anno.
 

Altre foto le trovate sul sito di Luigi Inzirillo

nella foto di apertura in ordine Rosario Bassi, Francesco Re, Crisitano Canali, Michele Miccichè. Stefano "Cpt.Steve" Caputo, Gianfranco "Barry" Beretta.
 

LA VERA STORIA DEL RADUNO AIR BRIXIA VIRTUAL AIRLINE

 AIR DOLOMITI VIRTUAL - RIMINI , 9-10 OTTOBRE 2004

 

La mattina del 9 ottobre 2004 gli abitanti di Rimini non si sono resi conto di nulla perché la temperatura e l’umidità degne di una sauna hanno fatto sì che credessero di essere a ferragosto in India. Approfittando dello stato confusionale della popolazione indigena, un gruppo  di individui sospetti con sguardo fisso verso il cielo, provenienti da più direzioni, chi valicando l’Appennino, chi guadando il Po, chi immigrando dalle calde terre del Sud,  e chi addirittura percorrendo a nuoto la costa adriatica, si è furtivamente introdotto nell’Aeroporto Miramare della famosa località vacanziera ed ha poi preso d’assalto, come api sul miele, un piccolo tempietto munito di altoparlante per il richiamo degli adepti. Attratti in quel luogo da messaggi subliminali somministrati durante le lunghe terapie multimediali a cui sono soliti sottoporsi volontariamente, i personaggi si sono ritrovati a gruppi nella spiaggetta attrezzata davanti al tempio. Tutti si sono meravigliati della strana sabbia a placche, della presenza dell’erba e delle dimensioni di quella spiaggia recintata da una rete metallica stile gabbia. Se la ricordavano molto più grande la spiaggia di Rimini e soprattutto provvista di Mare Adriatico di cui non c’era traccia.

 

 

Alcuni si sono accorti di non conoscersi e dopo un po’ hanno cominciato a chiedersi cosa ci facessero lì, finchè non è uscito dal tempio, con una discesa ad effetto dalla scalinata principale un giovane marsupiato con collana cellulare e abbronzatura di tendenza. “Ecco il bagnino” pensarono tutti. Qualcuno si tolse le scarpe, altri che avevano il costume sotto iniziarono a slacciarsi i pantaloni, taluni tirarono fuori tubetti di untuosa crema solare e teli da mare multicolori. Uno addirittura si era portato le pinne nella valigetta 24ore e qualcuno giura di aver notato anche un salvagente a forma di papera.

“Benvenuti al 6° Raduno Nazionale Air Brixia Virtual Airline e Air Dolomiti Virtual! Fate come se foste a casa vostra!” annunciò senza preavviso il giovanotto.

“Come a casa nostra?! Ma qui non siamo al mare? E cosa c’entrano le Dolomiti Virtuali di Brixia? Ma dove siamo?”  L’agitazione stava aumentando, ma l’aitante giovane con un gran sorriso disse alla gente di seguirlo oltre un cancelletto di cui lui solo aveva la chiave di accesso e la condusse in un luogo dove, sotto dei capannoni, erano nascoste alcune piccole macchine volanti.

“Ma perché tutto ciò?” si chiesero in molti credendo di trovare là sotto un deposito di sdraio, lettini ed ombrelloni. Poi lui, vedendo famiglie composte anche da innocenti ragazzini, iniziò a parlare di battesimi e iniziazioni. Intanto il caldo aumentava e l’umidità confondeva la gente che continuava a non capire. Alcuni riuscirono ad introdursi di nascosto dentro al tempio e videro con i loro occhi una teca di vetro con imprigionati piccoli aerei imbalsamati, antichi libri misteriosi, calici lucenti e un lungo tavolo stile altare.Ci fu chi tentò di scappare in preda al panico col timore di essere finito in mano ad una pericolosa setta dedita ai sacrifici umani, ma fu bloccato all’uscita dall’arrivo dei 4 Cavalieri dell’Apocalisse. I primi due, L’antiLuca e il ValGazichStef al comando, seguiti da FrencKing e FrankbaffMel. Furono attimi di terrore.

Improvvisamente però si udì  un frastuono dall’immenso spazio aperto al di là della recinzione da dove tutti videro alzarsi in volo un grosso aereo cirillico e, folgorati dalla visione come San Paolo sulla via di Damasco, si ricordarono perché erano giunti fin lì da ogni parte d’Italia. La tensione si allentò in abbracci e strette di mano. Chi si conosceva si salutò amichevolmente anche saltandosi addosso e chi non si era  mai visto prima si presentò vincendo la timidezza. Finalmente i Virtuali Brixian-Dolomitici , dopo quello strano incubo provocato dall’afa fuori stagione, si erano radunati a Rimini, ma soprattutto erano consapevoli di averlo fatto.

Il giovanotto marsupiato altro non era che un simpatico pilota dell’Aeroclub di Rimini di nome Cristiano Canali al quale alcuni convenuti decisero di affidare la propria vita per qualche minuto durante un rituale d’iniziazione in aria conclusosi brillantemente sulla pista d’atterraggio.Tutte queste emozioni messe insieme provocarono fra tutti i presenti qualche naturale bisognino fisiologico e soprattutto una fame bestiale. E fu così che, col pilota in testa a bordo della sua moto, un corteo di auto si recò il più velocemente possibile, come tanti Schumacher dietro a Valentino Rossi, verso il ristorante Dal Baffo, un nome di buon auspicio, naturalmente con vista sull’aeroporto e aerei in spolvero di carrello sul tetto.

Dopo la disposizione a tavola in ordine sparso, evitando accuratamente gli unici posti roventi al sole toccati poi agli sfortunati ultimi arrivati come Teo Pedrini e Mario Sparacino, è iniziata la check-list di affettati seguita dal rullaggio sui raccordi di piadina fino al posizionamento sulla pista di tagliatelle, poi motori a tutta forchetta e via …… decollo perfetto e soprattutto al ragù. Raggiunto il volo livellato, si è presentata una turbolenza di grigliata che ha costretto a modificare l’angolo di attacco e ad effettuare manovre acrobatiche come looping di salsicce, tonneaux di patatine e vite d’insalata, ma poi l’atterraggio è avvenuto morbidamente su un’iperglicemica pista soffice e dolce. Il tutto grazie a litri di combustibile liquido rosso in grande quantità. Infine il rientro nell’hangar con grappa e limoncello glaciale artico e mano semiassiderata del Presidente Stefano Gazich Valseriati addetto alla mescita sprovvisto dei regolari dispositivi anti-ghiaccio.

Durante il pranzo, che dopo pochi minuti dall’inizio si trasformava già in grande abbuffata, è stata necessaria la presenza di un cardiologo, l’illustre Dott. Giorgio Di Noto, per i primi soccorsi. Fortunatamente era avanzato un ultimo posto al sole per il sanitario che sotto effetto del calore ha iniziato a dire che voleva tornare bambino e che, in assenza di arresti cardiaci, visto che si annoiava, si è unito ai Food Sterminators.  Dopo che il Presidente Dolomitico si è reso conto di aver divorato avidamente un gustoso pezzo di carne di castrato (pare proprio la parte la cui asportazione conferisce il nome all’animale), il divertito Presidente Brixiano Luca Lanti seduto di fronte a lui ha colto, per restare in tema, la palla al balzo e, mentre tutti si ciucciavano le dita unte di grigliata, anche reciprocamente, ha iniziato ad elencare una serie di piatti tipici internazionali a base di ingredienti appartenenti all’apparato di cui sopra, provocando arresto gastro-epato-pancreatico fra i commensali, soprattutto a Francesco Re, sovrano di Grottaferrata, noto per la sua inappetenza. Inutili le insistenze del suo suddito vicino di sedia Rosario Bassi. Il Re non ha più voluto toccare cibo.

Poco dopo il Baffo-Franco-Mele, in piedi nel Baffo-ristorante, ha pronunciato un breve Baffo-discorso sotto leggero effetto Baffo-alcoolico e dunque ha avuto luogo la premiazione del concorso letterario Flying Pens che ha visto premiare le penne volanti con diplomi in carta filigranata in autentico Oro Zucchino, consegnati dai Presidenti in persona. A quel punto si è reso necessario osservare un minuto di raccoglimento per l’assenza di Lorenzo Pomini che, rimasto intrappolato a Firenze, si è trovato nell’impossibilità di incrementare ulteriormente le presenze toscane già assai preoccupanti. Subito dopo, il sensibile, umano e capelluto Barry Beretta, non si sa se in veste di salame o di arma, ha proposto di prolungare il raccoglimento di un altro minuto in memoria dei “caduti” sulla testa di Stefano Caputo. Commossa la moglie Cristiana e tutti gli altri uniti nello stesso dolore come Giovanni Contarelli, detto The Man of Five Lakes, Andrea Costa, ingegnere di fama mondiale giunto al raduno scortato dalla polizia, e il dott. Giorgio di Noto che non ha saputo trattenere le lacrime ed ha proposto di fondare un’associazione dei familiari delle vittime. Immediatamente dopo, Luca Lanti e Stefano Gazich Valseriati hanno rinnovato la loro unione nel santo vincolo della Presidenza di fronte a tutti i testimoni promettendo di essere fedeli sempre, in simulazione o in realtà, in decollo o in atterraggio, in ricchezza o in povertà di PAPI e VASI,  finchè chiusura del LIPO non li separi. Al posto dei soliti confetti, la coppia ha distribuito sfiziosi sacchettini di tulle contenenti manciatine di pillole del Baffo. A seguire, subito l’estrazione dei premi della lotteria, consistenti in tre biglietti gratuiti per un volo medico-digestivo. Tutti i presenti, fra i quali mogli, fidanzate e figli trascinati a forza all’evento dagli uomini duri del gruppo (quelli che non devono chiedere mai perché tanto gli viene risposto di no) capitanati da Stefano Caputo, detto anche Cpt. Steve lo zebrato, hanno applaudito fino allo scorticamento delle mani.

Al passaggio degli aerei durante il pranzo si assisteva ad improvvisi esodi in massa da tavola, simili ad evacuazioni in caso di emergenza terremoto o allarme antincendio, per correre a fare foto selvagge, chi con tagliatelle penzoloni dalla bocca o attorcigliate intorno ai polsi, chi con salsicce in tasca e patatine sotto le ascelle. Particolarmente scattanti sulle sedie si sono dimostrati Luca Sirocchi, Maurizio Cerruti e Alfredo Massi, medaglie d’oro alle Olimpiadi di Atene 2004 in questa disciplina sportiva. Per atti gastronomici osceni in luogo pubblico aggravati da illeciti fotografici aeroportuali, sfiorato anche l’arresto da parte della vigilanza che ha minacciato di chiamare rinforzi per ristabilire l’ordine pubblico.

Dopo il ritorno all’Aeroclub, il gruppo, nonostante le dosi di caffè antisoporifero, è entrato nella fase dell’abbiocco post-prandiale stramazzando sulle sedie del giardino sotto un sole malaticcio. L’unico segno di vita si è avuto improvvisamente quando un vero aereo Air Dolomiti è apparso sulla pista facendo schizzare i più sensibili dalle sedie come in piena eiezione a razzo. Alcuni individui, fra i quali un perfezionista che si è portato uno speciale attrezzo da casa, si sono appollaiati ovunque per riuscire a fare la foto più bella anche artigliandosi sulla rete come l’Uomo Ragno.

Poi è stato effettuato il test medico in volo vinto alla lotteria. Tirato fuori il velivolo dall’hangar, i pazienti vincitori, tali Miccichè Michele, giunto con un “viaggio della speranza” da Caltanissetta, Minici Fabio e Linari Michele, entrambi di razza scandiccese periferica fiorentina, sono decollati con il pilota Cristiano Canali sempre a disposizione dei radunati, e sono state effettuate in volo prove VOR di orientamento neurologico, curve glicemiche di virata, verifiche di tenuta del serbatoio gastrico a pieno carico e test ILS sangue e urine in fase di atterraggio. L’esperimento medico è stato documentato da filmati inediti. Al rientro si è resa necessaria la somministrazione di massicce dosi di insulina per scongiurare il coma diabetico.

Dopo aver assistito a questa storica svolta nel campo della medicina, alcuni radunati, a malincuore, hanno dovuto lasciare Rimini per ritornare a casa.

Da qui in poi la vera storia del raduno prosegue grazie alla testimonianza di un corrispondente sul luogo, Mario Sparacino, che si è trattenuto con quelli che volevano vivere quell’esperienza fino in fondo. Dal suo racconto risulta che in serata i superstiti hanno avuto il coraggio di mangiare ancora in un localino “mangia e balla” niente male, con ulteriori portate commestibili fino allo stipamento gastrico con bis serale di torta ornata da scritta inneggiante al raduno.

Ormai sotto effetto alcoolico preoccupante, sono state udite frasi sconnesse come “Ciapa la Galeina!” ed altre emissioni di fonemi sconosciuti. Come digestivo, si è unito all’allegra brigata anche Luigi Inzirillo che, insieme ai reduci della serata, si è recato nell’albergo sul lungomare, senza la minima intenzione di andare a dormire presto. Infatti la serata è proseguita fra una chiacchiera e un bicchiere in sequenza alternata fino verso le 2,30 e, dopo il racconto di Barry Beretta, l’uomo che ferì Garibaldi investendolo con l’automobile e pietrificandolo dalla paura, il gruppo è andato incontro ad una notte ambigua. Nonostante l’avvistamento di alcune graziose signore dell’est sbarcate probabilmente da uno dei Tupolev che atterrano a sciami a Rimini ed ospiti dello stesso hotel, avvistamento i cui sviluppi non solo sono miseramente falliti, ma non sono neanche iniziati per sopravvenuto stallo da  incapacità di intendere e di volere, lo smistamento nelle stanze ha visto la formazione di strane coppie e addirittura di un triangolo che, no, non era stato considerato. Strana nottata, dunque, perché pare, secondo maligne voci anonime, che nelle stanze siano stati rinvenuti dei perizomi leopardati su cui sarà meglio stendere immediatamente un velo pietoso. I proprietari dell’hotel sono stati interrogati in tal senso, ma si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e, turbati nell’intimo, non hanno rilasciato alcuna dichiarazione.

I sopravvissuti alle tenebre, il 10 ottobre si sono recati sulla spiaggia di Rimini in un domenicale mattino grigiastro poco promettente dal punto di vista meteorologico e sono stati visti perlustrare invano la sabbia per chilometri alla ricerca delle impronte di Federico Fellini, in piena crisi di amarcord, in italiano post-sbornia. In compenso qualcuno giura di aver visto i Beatles al completo attraversare la strada nei pressi dell’hotel.

Dopo la transumanza decisa in direzione San Marino nel tentativo di espatriare in cerca di fortuna, il residuo del gruppo, ormai allo stremo, in un paio d’ore si è confuso invece fra gli aerei del Museo dell’Aviazione, non essendo a quel punto più chiara la distinzione fra pezzi da museo aeronautici e umani. Alcuni, dopo l’applicazione per mezzo di piercing di un tasto “y”, sono riusciti a raggiungere un vicino ristorante per il pranzo, appena in tempo per non affogare sotto una pioggia torrenziale. Finito il pranzo che ha dato il definitivo colpo di grazia al metabolismo generale, sempre grazie al tasto “y”, è iniziato il rientro ai luoghi natii, dopo saluti affettuosi e ringraziamenti. Risulta però che qualcuno non sia più stato in grado di tornare e sia rimasto esposto sotto la pioggia al Museo in attesa di essere riconosciuto dai parenti e riportato a casa dopo settimane di appelli a “Chi l’ha visto?”. In seguito, sul lettino dell’analista, sotto ipnosi hanno rivelato di aver avuto, al Museo dell’Aviazione, un incontro ravvicinato con i fantasmi dei fratelli Wright che si aggiravano sul posto. Caduti in estasi mistica, avevano perso la cognizione spazio-tempo.

Il corrispondente Mario Sparacino ricorda a proposito del momento dei saluti: “Il cielo continuava a lacrimare a dirotto….. ma lacrime di gioia”. Sempre Sparacino, a commento del raduno, ha dichiarato: “Sono stati momenti stupendi, dove la serenità d’animo si è accompagnata alla gioia di condividere quegli attimi con degli amici, persone conosciute da poco, ma che ti sembra di conoscere da sempre”.

E in effetti, intervistando i partecipanti all’impresa del raduno, nell’impossibilità di citarli tutti, ognuno ha dichiarato con sorrisi a trentadue denti e con sguardo pago di soddisfazione di voler ripetere l’esperienza tutti gli anni, e anche più spesso, per scoprire nuovi pezzi di cielo per volare, ancora e sempre, insieme agli Amici più cari.

 

               

                                                                                                   Riccarda Patelli Linari
 


Riccarda Patelli Linari, vincitrice della prima edizione del Concorso "Flying Pens" premiata dai due Presidenti